domenica 15 giugno 2008

Tra i cieli che accudiscono il mio dolore

Ti cerco.........

Voglio toccare il cielo con una mano,
non m'importa che cielo sia,
mi basterebbe;
afferrare una nuvola,
mi basterebbe;
salire sulle spalle di quel gabbiano.

Mi piacerebbe,
mi basterebbe..

Io vorrei.

Volare.

Mi piacerebbe perdere quota durante il volo
e premendo un piede sulla punta del tuo naso,
grande ed immenso Baldo,
vorrei spiccare il volo.

In alto,
nel cielo.

Arancio,
rosso,
giallo,
viola,
azzurro
e blu.
Questi,
i colori che i miei occhi vogliono vedere,
Non questo schifo,
non voglio il nero,
non il grigio.

Una polvere,
fine ed impercettibile,
entra nel mio naso
e giù,
fino ai polmoni.

Sensibile allo spandersi
di profumi di erbe selvatiche,
mi immergo,
nel più vitale
tra i liquidi che scorrono nel mio corpo.

Adrenaliniche premonizioni.
Sento un tumore crescere in me;
pieno di odio e rabbia,
si espande,
si nutre,
dirompe
e si divincola
da ciò che di bello ancora resta.

Vorrei essere sdraiato
su quella nuvola
che ora,
aleggia nel cielo.
Un pò di leggerezza
per la mia anima stanca.
Capovolgendo
lo sguardo al mondo,
forse,
potrei cogliere aspetti
celati da chissà quale foschia.

Piovono le rondini
dalle flebili note di dolore
che questo manto rosa
ormai trasmette.

E' venuta l'ora,
-Apritevi occhi!-
devo posare il mio piede a terra.

Cupo e odiato,
orrido e infimo dolore,
tu sei tutto ciò che resta.
nella calma di una consapevolezza ormai certa
-certo di essere,certo di sapere-
eccomi a te.

Divorami.

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